In piazza a Oggiono, una torma di bimbi rumorosi in bici e a piedi, in una serata finalmente tiepida e luminosa. Tre bimbe di colore, nere come il carbone, i denti bianchissimi e per finire altre perline colorate tra o capelli. Una piccola di due anni, la sorellina di 8 e un’altra di forse un’anno più piccola. La grande chiede a quella meno grande, in un italiano con accento lombardo, se sia senegalese.
La settenne scuote la testa.
“Non sei senegalese?!” Ribatte stupita.
“No… sono italiana…” come se la risposta fosse tanto ovvia da apparire stupida.
Ho sorriso, e ho pensato che i bambini sono la nostra speranza, e la loro educazione l’investimento più prioritario.
Beh,… se è nata in Italia, secondo la legge italiana, è italiana.
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Certo che se un domani scoprissero in Senegal diamanti e petrolio e il Senegal diventasse ricchissimo, mentre l’Italia finisse come la Grecia…. ecco che sia gli italiani che quella bambina nata in Italia emigreremmo in Senegal e………faremmo di tutto (sia io che la bimba “italiana”) per definirci Senegalesi
!
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